“Le Dolomiti, bene naturale che ci è tramandato dalla notte dei tempi, vengono valorizzate ulteriormente, collegate a quanto di più vivo e concreto può esserci oggi: la conoscenza. E’ un passaggio importante, quello ratificato oggi, perché ci fa meglio comprendere come possono diventare un bene ancora più tangibile, perché apre prospettive – che mi auguro vengano colte presto – anche per la nostra Università, perché ribadisce il ruolo centrale che il Trentino gioca all’interno della Fondazione Dolomiti Unesco”. Così Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica, enti locali e personale, commenta la decisione presa oggi dalla Giunta provinciale che ha attivato – approvando la relativa deliberazione – un master internazionale per la conoscenza e la gestione dei beni naturali iscritti nella lista del Patrimonio mondiale naturale dell’umanità – UNESCO con particolare riferimento ai siti montani e alle Dolomiti. Il master si chiama WORLD NATURAL HERITAGE MANAGEMENT (WNHM) e a decorrere dall’anno scolastico 2012-2013 verrà istituito a Trento presso STEP-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio. “Sarà un master – sottolinea Gilmozzi – caratterizzato dal fattore naturale ed ambientale, a distinguerlo da quelli dell’Università di Torino che riguardano i siti culturali. Si occuperà dunque di Dolomiti, montagne, ambienti naturali. Quella che si apre è una nuova, importante opportunità: la formazione universitaria si affianca a quella di STEP con l’obbiettivo di diffondere il più possibile, ad ogni livello, la consapevolezza del valore naturale dei beni. Non solo: lo scenario è anche quello di uno sviluppo economico che sappia legarsi a quel fattore di unicità assoluta che il patrimonio UNESCO rappresenta nel panorama dei prodotti turisti. A fronte di un orizzonte fatto di offerte sempre più omologanti e standardizzate, noi possiamo e vogliamo distinguerci a partire appunto dalle Dolomiti, ma sapendo anche che in questo sistema possiamo comprendere le aree di Ledro e Fiavé e, prossimamente, il sistema delle fortificazioni austroungariche”.
Il master internazionale sarà rivolto principalmente a professionisti impegnati nella gestione dei siti UNESCO e vuole approfondire tematiche riguardanti la valorizzazione e la gestione dei siti stessi, con particolare riferimento a problematiche relative al patrimonio naturale ed ambientale, allo sviluppo sostenibile e agli aspetti culturali dei beni naturali.
L’obiettivo è la formazione di profili professionali – quali manager ed imprenditori culturali di sistemi locali – che, dotati di capacità e competenze gestionali e tecniche, siano promotori non solo di conservazione, ma anche di sviluppo culturale, sociale ed economico. Le macroaree di insegnamento riguardano la valorizzazione del territorio ed il suo sviluppo economico, le politiche culturali ed ambientali, la pianificazione e la gestione dei siti stessi.
L’accordo di programma oggi approvato regola i rapporti tra i diversi partners protagonisti del progetto che coinvolge, oltre alla Provincia autonoma di Trento e a STEP-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio/TSM-Trentino School of Management anche l’Università di Torino, il Politecnico di Torino, l’International Training Centre dell’ILO e il Centro di ricerca e formazione Category 2 UNESCO Centre on the Economics of culture and World Heritage Studies (C2C-UNESCO) di Torino.
A ribadire quanto sottolineato dall’assessore Gilmozzi, il fatto che l’accordo di programma è aperto alla adesione delle Università degli Studi presenti nei territori che fanno riferimento al bene “Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO”.
Ancora l’assessore Gilmozzi sottolinea come il master internazionale sia anche il frutto della capacità di mettere a fattore comune l’esperienza maturata proprio dalla Provincia autonoma di Trento, quando si è trattato di proporre la candidatura delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio mondiale naturale dell’umanità dell’UNESCO. Una proposta poi divenuta realtà in Spagna, a Siviglia, il 26 giugno 2009 , quando il Comitatoper il Patrimonio mondiale ha detto “sì” alle Dolomiti.
“Va ricordato – aggiunge Gilmozzi – che l’iscrizione è stata preceduta da un puntuale lavoro della Provincia quale percorso comune verso l’iscrizione delle Dolomiti nel Patrimonio mondiale. Non si è trattato solo di presentare il territorio dolomitico come un “unicum”, seppure nelle specificità geografiche, geomorfologiche e ambientali, ma anche di definire – una volta ottenuto il prezioso riconoscimento – coerenti e omogenee modalità di gestione, tenuto conto delle competenze e dell’autonomia di ciascuna istituzione coinvolta”.
Successivamente all’iscrizione infatti c’è stata l’adozione dello Statuto della Fondazione “Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO”, approvato nel dicembre 2009 e la conseguente costituzione – congiuntamente con le Province di Belluno, Pordenone e Udine, con la Provincia autonoma di Bolzano, con la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e con la Regione del Veneto – della Fondazione stessa, il 13 maggio 2010 a Belluno.
La Fondazione che è referente unico nei confronti del Comitato per il Patrimonio mondiale, è garante della coerenza della strategia di gestione e del mantenimento dei valori universali ed opera a rete, con le diverse funzioni. Così toccano alla Provincia autonoma di Trento la Rete del patrimonio geologico e quella della formazione e della ricerca scientifica. E in questa direzione “l’architettura” si completa con la nascita della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, costituita nell’ottobre 2009 presso TSM – Trentino School of Management. Tra gli scopi istitutivi di STEP ci sono appunto la promozione e la realizzazione di iniziative formative in materia di governo del territorio con particolare attenzione, tra il resto, anche alla formazione di supporto e servizio del Patrimonio mondiale UNESCO-Dolomiti. (cm)