Ultimo appuntamento con Aida al Teatro Alighieri di Ravenna – Sabato 9 novembre, alle 20.30, la penultima recita della Trilogia d’Autunno
Terra sospesa fra abbondanza e carestia, l’Egitto – evocato sulla scena da cangianti paesaggi virtuali, visioni “archeologiche” di un’antichissima civiltà fiorita sulle sponde del Nilo – è la scena di un dramma che oppone la dimensione pubblica e trionfale a quella privata e dolorosissima: sabato 9 novembre, alle 20.30, Aida è in scena al Teatro Alighieri, penultimo degli appuntamenti della Trilogia d’Autunno 2019 che si conclude con Carmen domenica 10. La nuova produzione di Aida è firmata alla regia da Cristina Mazzavillani Muti, mentre Nicola Paszkowski dirige l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”. Il Coro “Luigi Cherubini”, integrato da elementi del Coro Marchigiano “Vincenzo Bellini”, è preparato da Antonio Greco.
Nel ruolo di Aida, figlia del re etiope Amonasro ma schiava degli Egizi che ne ignorano l’identità, c’è il soprano lituano Monika Falcon. Amneris, figlia del faraone di cui Aida è ancella nonché rivale in amore, è il mezzosoprano brasiliano Ana Victória Pitts. Oggetto della contesa il condottiero Radames, ovvero il tenore azero Azer Zada. Amonasro è Serban Vasile, già nel ruolo protagonista del Nabucco della Trilogia 2018, e il Re d’Egitto Adriano Gramigni. Andrea Vittorio De Campo è invece Ramfis, capo dei sacerdoti, Maria Paola Di Carlo la Grande Sacerdotessa e Riccardo Rados un messaggero. La banda di palcoscenico – in collaborazione con gli ISSM di Ravenna e di Cesena – è diretta da Alicia Galli, mentre i Romagna Brass sono le trombe egiziane. Le danzatrici in scena sono Lara Viscuso e Lara Guidetti, quest’ultima autrice delle coreografie. La danza dei moretti è l’occasione per alcuni dei giovanissimi che hanno partecipato al percorso Alla scoperta delle energie creative della Romagna, audizioni-incontri di Cristina Muti aperti ai ragazzi dagli 8 ai 18 anni, di “irrompere” in scena con i propri modernissimi linguaggi. Nel quarto atto si alza il canto del soprano turco Simge Büyükedes, tratto dal poema Makber di Abdülhak Hâmid Tarhan, come preludio alla tragica conclusione del dramma. In scena anche Carcassa, un’opera d’arte firmata da Lorenzo Scarpellini dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna. In azione, coordinato e ispirato dalla regia di Cristina Muti, il team che vede il visual designer Ezio Antonelli alle scene, Vincent Longuemare alle luci e Davide Broccoli come video programmer; sono invece di Anna Biagiotti i costumi.
Domenica 10 novembre, dalle 10 alle 13, sarà possibile accedere al Teatro Alighieri per visitare liberamente la mostra Corpo a corpo, curata da Maria Rita Bentini e Nicola Cucchiaro: ventiquattro opere firmate dai giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti, collocate negli spazi del Teatro, dal foyer fino nelle gallerie del primo, secondo, terzo, quarto ordine e nella Sala del Camino. In quest’occasione, sarà inoltre possibile partecipare alle visite guidate in partenza alle ore 10, 11 e 12 (per prenotazioni: visite@teatroalighieri.org).
Info: 0544 249244 www.ravennafestival.org