“Quando vuoi tu” di Cerry esplora intensamente le sfumature di frustrazione e inadeguatezza di un giovane bloccato nel passato. Musicalmente, il brano bilancia melodie dolci e aspre, riflettendo la tensione emotiva del testo. Liricamente, il pezzo è ricco di introspezioni su fallimenti e cicatrici passate, con una voce che esprime speranza e disperazione.
Come è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?
Tutto inizia a 8 anni, quando prendo in mano la mia prima chitarra e non riesco più a staccarmene. Poco dopo, inizio anche a prendere lezioni di canto. Verso i 15 anni, mi accorgo che cantare le canzoni degli altri non mi soddisfa più, così decido di iniziare a scrivere i miei primi brani. Sicuramente non erano professionali come quelli di oggi, ma è da lì che tutto è cominciato.
C’è stato un momento decisivo in cui hai detto “questa è la mia strada”?
Non ricordo momenti decisivi: la musica ha sempre fatto parte di me, è sempre stata l’unica costante nella mia vita. Fin da piccolo ho sentito che era la strada giusta e, da lì, tutto è proseguito in modo molto naturale.
Come hai superato le sfide che hai incontrato e cosa hai imparato da esse?
La sfida più difficile rimane sempre una: avere il coraggio di mettersi in gioco. Viviamo in un mondo in cui ognuno è pronto a giudicare ciò che fai; uscire dalla normalità porta con sé mille giudizi ai quali non siamo preparati. È difficile iniziare per paura di non essere accettati ma, soprattutto, di non sentirsi all’altezza. Non so se questo abbia influenzato il mio modo di fare musica, ma sicuramente mi dà la carica giusta per continuare a inseguire il mio sogno.
Come hai visto evolvere il tuo stile musicale e artistico nel corso degli anni?
Quando ho iniziato a scrivere i miei primi brani, ero molto concentrato su un solo genere e non sperimentavo; avevo una mentalità piuttosto chiusa. Crescendo, invece, ho cominciato ad apprezzare generi nuovi e diversi dai miei, cercando di farli miei e di imprimere la mia impronta artistica. “Quando vuoi tu” è un esempio.
C’è un messaggio o un’emozione che speri di trasmettere attraverso questo singolo?
Spero di riuscire a far capire agli ascoltatori che non sono soli, che in certe situazioni in cui ci sentiamo abbandonati, in realtà non siamo gli unici. Alcune situazioni vanno affrontate con la consapevolezza che qualcuno, prima di noi, le ha già superate, e questo è un bene perché ci dà la certezza di poterle superare anche noi.
Hai intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei tuoi prossimi progetti?
Sono sempre in costante sperimentazione e non mi limito a un solo genere. “Quando vuoi tu” ne è la dimostrazione, poiché è completamente diversa da tutto ciò che ho fatto fino ad oggi.