VivaVivaldi a Venezia, un’esperienza pop: la musica si vede, si ascolta e si respira – Il 13 maggio, a Venezia, esordisce un modo nuovo di fruire dei beni culturali. Questa pietra miliare dell’offerta culturale si chiama “VivaVivaldi” ed è una mostra immersiva e multisensoriale dedicata al musicista veneziano Antonio Vivaldi (Venezia 1678-Vienna 1741), massimo esponente del barocco italiano, celebre per le sue “Quattro Stagioni”, il concerto più eseguito al mondo. VivaVivaldi aprirà al pubblico da sabato 13 maggio nelle sale del Museo diocesano di Venezia, a pochi passi dalla Basilica di San Marco.
Novità assoluta e inedita nel panorama dell’industria culturale internazionale, “VivaVivaldi The Four Season Mystery” è un format artistico con il quale viene coniata una forma espressiva che si serve del linguaggio dell’immagine – ma anche del suono, dell’esperienza olfattiva e della percezione d’ambiente – per raccontare la musica.
L’avvio di quest’esperienza culturale è nello spettacolare chiostro di S. Apollonia, dove si viene accompagnati nella vita del musicista veneziano dalle parole del poeta Davide Rondoni, direttore artistico del progetto. «Una religiosità inquieta dinanzi al mistero stupendo della natura e della vita: questo – sostiene Rondoni – è ciò che può comunicare, ancora oggi, il genio di Vivaldi. Ed è proprio da questa inquietudine che scaturisce la sua creatività».
Poi si giunge alle sale nel primo piano del museo diocesano e si inizia un percorso immersivo di luci e musica. Qui il visitatore entra nell’immagine, viene rivestito da essa e si ritrova quasi nella mente del Prete rosso. Vive cioè quel che Vivaldi aveva in mente e sperimentava nel momento in cui componeva: i colori, gli odori, i rumori, i suoni della sua Venezia…: il remo che solca l’acqua, il ritmo della gondola, il chiacchiericcio in calle…
Un passaggio nel linguaggio cinematografico è riservato ad un’altra delle sale: il video è del regista Marco Pozzi. Nel suo racconto, attraverso i simboli di un bambino e di una giovane donna, la potenza immaginifica e creativa di Vivaldi, sospeso tra paura e meraviglia. «Del musicista – afferma Pozzi – ho voluto raccontare i vincoli ma anche il sogno, la vita compressa dalla fatica ma anche la voglia di scardinare tutto e di volare».
In un’altra sala l’emozionante spettacolo di videomapping. Per la prima volta al mondo viene applicato ad un ambiente interno, attraverso l’uso combinato di 12 proiettori, del suono dolby surround e di alcuni effetti speciali. Sono riprodotti e fanno parte dell’esperienza del visitatore anche le sensazioni d’ambiente e i profumi delle quattro stagioni. Registi e artefici, due tra i massimi esperti internazionali nell’utilizzo dell’hi-tech a supporto della creazione artistica spettacolare: i francesi Jean-François Touillaud e Gilles Ledos. «Abbiamo cercato – dicono – di tradurre un genio in luce e immagini. La tecnologia oggi consente di accendere l’emozione, unendo musica e natura. Perché questa è stata la vita di Antonio Vivaldi. E perché questa è Venezia: un’emozione, un feeling».
Ad accompagnare questo viaggio alla scoperta della vita e dell’opera del grande virtuoso del violino, che in tutto ha una durata di circa 40 minuti, c’è la musica, una fusione di brani del “Prete rosso” secondo un percorso musicale originale, con “zone di cesura inedite” create dal compositore Cristian Carrara. «Ho cercato di individuare – spiega – le pagine musicali che meglio si adattavano alle situazioni umane sottolineate dallo storyboard di Davide Rondoni. Per cui chi viene alla mostra non entra in un museo vivaldiano, ma vive l’interpretazione che abbiamo dato della musica di Vivaldi, collegata al suo essere uomo. La musica, insomma, parla di Vivaldi stesso.
VivaVivaldi nasce da un’idea di Francesco Bernardi, ingegnere con la passione per l’arte e per la sua comunicazione, presidente di Emotional Experiences, la società con sede a Bologna produttrice dell’evento. «La cultura – spiega Bernardi – deve parlare a chi ne fruisce. E noi cerchiamo di farlo usando tre parole chiave: storia, semplicità, stupore. VivaVivaldi non è un’alternativa alle mostre d’arte che celebrano le opere originali degli autori. Vuole invece dare all’uomo d’oggi le ragioni per andare a vedere anche le altre mostre o per assistere ad un concerto. Perciò VivaVivaldi è una mostra pop».
La realizzazione del nuovo format dedicato al Prete rosso si avvale della competenza e dell’esperienza di un ampio team, guidato dal generale manager di Emotional Experience, Gianpiero Perri, che nella sua storia professionale ha tra l’altro operato al fianco del tre volte premio Oscar Carlo Rambaldi. «Con “Viva Vivaldi four season mystery” – afferma Perri – abbiamo inteso presentare sulla scena nazionale ed internazionale una nuova proposta di fruizione culturale, un’esperienza capace di incuriosire ed introdurre ad una maggiore conoscenza della figura e dell’opera di questo grande musicista, avvalendoci di una chiave poetica e, al contempo, di una illustrazione artistica e spettacolare».
Da segnalare la collaborazione dello storico del cinema e studioso della comunicazione Gianni Canova; inoltre la consulenza sulla figura e la personalità di Vivaldi fornita da Francesco Fanna, direttore dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini, e dalla musicologa Micky White.
Sponsor della mostra è Illumia, operatore attivo nel mercato libero dell’energia elettrica e del gas naturale, guidato dai figli di Francesco Bernardi: Marco, presidente dell’azienda, Matteo, amministratore delegato, e Giulia, responsabile delle Risorse umane.
Un po’ come il passaggio dall’analogico al digitale in tanti ambienti della vita di ogni giorno, VivaVivaldi è un cambio di marcia di cui non si potrà non tenere conto nel prossimo sviluppo dell’offerta culturale italiana e internazionale.
Tutte le informazioni su www.vivavivaldivenezia.com
Dal 13 maggio, nelle sale del Museo Diocesano, a due passi da Piazza San Marco