Sono sincero: ho come l’impressione di tornare indietro nel tempo. Non sono passi da giganti ma ecco giusto qualche decade, il tempo di ritrovare quel “tempo delle mele”, quel diario di scuola, quei poster da attaccare all’armadio. E il lavoro sui suoni e sulle soluzioni portate avanti anche da Franco Sabatino e Francesco Merante devo direi che è stato eccellente per questo “amarcord”.
Parliamo di “Dottor Perri & Mister Singer” il nuovo disco di Water Perri che rompe così un silenzio lunghissimo. Un EP di 4 inediti che vi invito ad ascoltare con un trasporto e un abbandono totali: dalla voce sottile a quel certo riverbero di una elettronica davvero “antica”.
Basti far girare la prima “Domani non c’è” dentro cui troviamo quel certo modo di suonare il piano e anche una batteria coraggiosa di battere e levare che molto richiama le soluzioni di Battisti. Ascoltate le aperture dei pad: non è vero che siamo davvero dentro gli anni ’80 oggi che è il 2024?
Nella successiva “La vita è con te” devo dire che un poco si rompe questa atmosfera e la voce scollata un poco dal mix mi fa pensare ad un progetto un filo amatoriale, quasi fosse una demo. È una netta deviazione dal brano precedente, troviamo anche quel certo suono di chitarra distorta appena velato, trasparente… devo dire che mi sarebbe piaciuto un tono “rock” più sfacciato.
“Lascia che il vento” è decisamente il brano del disco: si rischia anche di godere del buon soul nero nelle soluzioni di fiati. Anche qui forse torna quel senso di scollamento ma più nella batteria che altrove. Il vero momento “rock” arriva in tutto e per tutto nella traccia finale dal titolo “Non sono le parole” dentro cui trovo anche una voce decisamente più evidente e sicura e soluzioni che si affacciano più agli anni ’90 che altro…
Walter Perri ci regala un ascolto antico, di amore e di equilibrio. L’arte si scontra con la vita quotidiana e ne esce qualcosa che non segue mode e momenti ma forse è troppo congelato ad un passato ormai remoto che avrebbe potuto mostrarsi con soluzioni migliori. È davvero tutto troppo uguale al passato… e per i nostalgici come me, sicuramente una bella boccata d’aria. Ma il mondo oggi parla lingue diverse…