“Wannabe” e “Outdoor dance floor” allo Spazio Rossellini di Roma per BiennaleMArteLive 2019. Appuntamento domenica 8 dicembre 21:00 – Biglietto intero € 12; ridotto € 10
Wannabe
concept Fabritia D’Intino e Federico Scettri
coreografia e danza Fabritia D’Intino
musica Live: Federico Scettri
compagnia Chiasma/Salvo Lombardo
Wannabe è una collaborazione tra la coreografa Fabritia D’Intino ed il musicista Federico Scettri.
Una riflessione sul rapporto tra danza e musica nella cultura contemporanea partendo dall’immaginario della televisione, dei club e dei videoclip. Una normalità fatta di ripetizioni seducenti ed influenti in cui il corpo femminile esiste solo in versione iper-sessualizzata. La cultura pop occidentale diviene base contemplativa del corpo in movimento in un viaggio fisico di riconoscimento e liberazione da alcuni di quei codici che ci appartengono e ci rappresentano. Wannabe è il motore ad andare oltre i propri limiti in una celebrazione del mainstream che ci nutre e ci muove, malgrado noi.
Outdoor dance floor
ideazione, coreografia e regia Salvo Lombardo
performance Daria Greco, Salvo Lombardo
vj set Daniele Spanò
dj set Bunny Dakota (aka Martina Ruggeri\Industria indipendente)
produzione Chiasma, Roma
In Outdoor dance floor lo spazio fisico del music club e della Club culture diventa una dimensione ibrida in cui il ballo e la musica si fanno territorio di liberazione dei corpi e occasione per l’affermazione di una “politica” del corpo che trascende convenzioni sociali e di genere. L’azione coreografica è restituita tramite sequenze di movimento imitabili e sostenute dalla pulsazione musicale, sonora e visiva di un live set multimediale composto da sonorità digitali e industriali, techno, synth pop, tropical, R&B ed innesti sinfonici. Dopo l’azione coreografica, il pubblico sarà invitato ad inserirsi nel flusso dell’azione per sperimentare attraverso il ballo nuove dinamiche relazionali. Outdoor dance floor vuole incarnare un atto di pura condivisione, socialità e aggregazione di corpi.
la serata è inserita all’interno del programma del progetto speciale “Performativa”, una rassegna di teatro e danza contemporanea in cartellone per la BiennaleMArteLive 2019.
SPAZIO ROSSELLINI
INFO: tel 06 45426 982 – 345 2978091
via della vasca navale 58 – Roma
Wannabe
Concept: Fabritia D’Intino e Federico Scettri
Coreografia e danza: Fabritia D’Intino
Musica Live: Federico Scettri
Wannabe è una collaborazione tra la coreografa Fabritia D’Intino ed il musicista Federico Scettri.
La ricerca dei due artisti è partita dalla riflessione sul rapporto tra danza e musica nella cultura contemporanea. Cosa muove i corpi di oggi?
L’immaginario di riferimento è quello della televisione, delle discoteche e dei videoclip.
Una normalità fatta di ripetizioni che ci seducono, ci attraggono e ci influenzano e in cui il corpo femminile esiste solo in versione iper-sessualizzata.
Così esposti a modelli irreali, forzati ed artificiali veniamo spinti verso la riproduzione e l’esaltazione di un virtuosismo quasi pornografico.
La scelta artistica è quella di accogliere tale spinta in una ricerca ossessiva verso un essere altro. La cultura pop occidentale diventa così base contemplativa del corpo in movimento in un viaggio fisico di riconoscimento e liberazione dai alcuni di quei codici che ci appartengono e rappresentano.
Wannabe è il motore ad andare oltre i propri limiti. Una celebrazione del mainstream che ci nutre e ci muove, malgrado noi.
Wannabe nasce nel 2016 all’interno del progetto Sounding di Young Jazz Festival con la produzione della compagnia Déjà Donnè e il sostegno di Spazio ZUT! (Foligno)
Nel 2017 diventa un progetto indipendente e vince il premio InGenerazione promosso dalla Fondazione Fabbrica Europa ed il premio Tu 35 Expanded promosso dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Dal 2018 è supportato dalla Compagnia Chiasma di Salvo Lombardo
Fabritia D’Intino si laurea presso L’Accademia Nazionale di Danza (Roma) e successivamente consegue il BA presso ArtEZ Hogeschool voor de Kunsten (Arnhem, Olanda).
Dal 2011 lavora come coreografa, danzatrice e insegnante freelance presentando i suoi progetti in Europa e America. In particolare in Italia collabora con le compagnie Maktub Noir, Déjà Donnè e Sosta Palmizi.
Dal 2013 è coordinatrice artistica della piattafoma internazionale Barcelona International Dance Exchange – BIDE. Dal 2018 collabora come danzatrice con la compagnia Chiasma di Salvo Lombardo per il progetto “Excelsior” e con Giuseppe Vincent Giampino per “Extended Symmetry”. Nel 2019 debutta presso il Festival Le Grand Bain di Roubaix (Francia) con il quartetto “Plubel” creato in collaborazione con Clementine Vanlerberghe, con la musica originale di Federico Scettri e co- prodotto da Catsandsnails (Lille, Francia), La Fabrique de Théâtre (Frameries, Belgio) e Le Gymnase (Roubaix, Francia).
Federico Scettri inizia presto a suonare la batteria e si esibisce in diverse formazioni che lo porteranno in giro per l’Italia e l’Europa, lavorando con musicisti come Gianluca Petrella, Francesco Bearzatti, William Parker, Paolo Fresu, Jamaladeen Tacuma, Francesco Diodati e Cristina Zavalloni. Ha registrato più di quindici dischi e in particolare dal 2007 al 2014 collabora intensamente con l’etichetta indipendente italiana “El Gallo Rojo”.
Nei diversi progetti riesce a collaborare sia con artisti vicini alla scena “pop” (Patrizia Laquidara, Giovanni Truppi) e sia in progetti più d’avanguardia (Pospaghemme, East Rodeo). Oltre alla batteria, dal vivo utilizza anche laptop e live electronics, strumenti con i quali si cimenta sia in formazioni allargate (Kolmitt) che in una perfomance completamente in solo. Attualmente collabora con Chiara Civello, con “Drive” (Giovanni Guidi e Joe Rehmer), con la
“Cosmic Renaissance” di Gianluca Petrella, e con i “Luz” (Giacomo Ancillotto e Igor Legari).
Organizzazione: Chiasma/Salvo Lombardo
Con il sostegno di: Fabbrica Europa, CAOS/ Indisciplinarte, SpazioK.Kinkaleri, CALA Festival, Young Jazz Festival, Spazio ZUT!, Déjà Donnè
Vincitore 2017 premio In Generazione di Fondazione Fabbrica Europa
Vincitore 2017 premio TU 35 Expanded di Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Riferimerimenti e ispirazioni: Trattandosi della prima collaborazione tra la coreografa ed il musicista la prima fase del lavoro si è concentrata principalmente sull’identificazione di un campionario comune di riferimenti sonori. Essendo entrambi parte della generazione millennial, il terreno comune è sembrato da subito il suono relativo alla televisione pubblica e privata che negli anni ‘80 e ‘90 ha accompagnato in modo quasi subliminale il loro sviluppo personale. I frammenti audio presi dai palinsesti televisivi più conosciuti sono diventati così la prima colonna sonora del lavoro. La relazione fisica con riferimenti così chiari ad un immaginario di intrattenimento popolare ha fatto ben presto questionare la connessione corporea a quel tipo di memoria. E’ così emerso il ruolo del corpo femminile come fortemente parte di questo discorso in quanto oggetto animatore e decorativo di ogni tipo di intrattenimento disponibile sui canali mainstream.
Un corpo fortemente sessualizzato che è tenuto a sedurre con una gamma ridotta di movimenti facilmente copiabili e riproducibili. Il dimenarsi scatenato delle ragazze di Non è la rai, le sequenze minimali delle letterine, e tutto il ristretto ma allo stesso tempo vasto vocabolario di movenze seduttive di veline, paperette e spintarelle, diventa un chiaro simbolo dell’egemonia del male gaze (sguardo maschile) sulla presenza della donna in televisione e di conseguenza del suo ruolo nella società.
Data questa specificità dell’uso del corpo e della danza rispetto all’immaginario televisivo, in una seconda fase è stato facile approfondire le influenze di tale repertorio motorio all’interno della club culture. Le discoteche rappresentano il contesto ideale dove osservare e fare esperienza di musica, danza e seduzione collettivamente e contemporaneamente.
Dalle discoteche pomeridiani per adolescenti ai grandi club di Ibiza la gestualità tanto degli utenti quanto dei gogo dancers professionisti diventa sempre più monotona e ripetitiva, accontentandosi anch’essa di un repertorio ristrettissimo di possibili movenze che sembrano non far altro che utilizzare il ritmo come canale per mostrare ed esaltare il potenziale erotico del proprio corpo. Inoltre sui dancefloors, i cubi ed i palchi per l’animazione della vita notturna la presenza della musica è talmente preponderante e totalizzante da ridurre quasi al minimo le possibilità verbali amplificando così la necessità di spingere al massimo l’espressione corporea. In che modo questi limiti e queste potenzialità possono riflettersi su un corpo danzante? L’operazione coreografica durante la ricerca è stata quella di ridurre al massimo le possibilità di movimento cercando però al tempo stesso di alzare al massimo l’intensità energetica.
La terza fase si è poi incentrata sulla cultura contemporanea in cui musica ed immagini vengono associate prevalentemente agli input proveniente soprattutto dalle piattaforme video online. Le giovani donne italiane sembrano non ispirarsi più tanto alle veline della tv, sembra invece abbiano spostato il loro interesse emulativo verso le pop star femminili che nell’ultimo decennio sono esplose in corpi iper-sessualizzati. La danza più facile da reperire online è quella che tende al virtuosismo come forma di pornografia. Nell’Occidente contemporaneo emerge un nuovo punto di vista popolare sul corpo: fisicità forti e potenti in grado di compiacere l’uomo con movimenti spesso imitativi dell’atto sessuale. Come accogliere questi nuovi modelli? Quali sono oggi i luoghi dove praticare ed allenare queste capacità che i nuovi standard di femminilità ci richiedono?
La musica in Wannabe riflette la varietà dei temi di ricerca. Il risultato finale ci ricorda i tempi del tubo catodico e del telecomando a 99 canali: uno zapping surreale fatto di voci di personaggi televisivi che riconosciamo immediatamente senza sapere perché, super hit della radio che divampano nelle nostre automobili mentre siamo fermi nel traffico, loop e remix eseguiti dal vivo che ci ipnotizzano e ci ricordano di amare un prodotto, inserzioni di rumori, synth analogici e applausi, che ci confondono, ci disturbano e ci catturano. Una rielaborazione totale di elementi già ascoltati, già assorbiti. Sopraffatti dall’insieme di queste informazioni l’intento di Wannabe è quello di creare un collage di codici, una traiettoria ben strutturata attraverso
OUTDOOR DANCE FLOOR
Ideazione, coreografia e regia | Salvo Lombardo
Performance | Daria Greco, Salvo Lombardo
Vj set | Daniele Spanò
Dj set | Bunny Dakota (aka Martina Ruggeri\Industria indipendente) Produzione | Chiasma, Roma
La performance Outdoor dance floor di Salvo Lombardo | Chiasma è pensata come una piattaforma da ballo per spazi non deputati al clubbing, attraverso la quale lo spazio della sala da ballo è reinterpretato sia in spazi teatrali che in spazi non convenzionali come musei, spazi espositivi, foyer, locali commerciali, spazi urbani. Già nei suoi precedenti lavori il gruppo Chiasma ha individuato nello spazio fisico del music club e nella club culture una dimensione ibrida in cui il ballo e la musica diventano territorio di liberazione dei corpi e occasione per l’affermazione di una “politica” del corpo che trascende convenzioni sociali e di genere. I performer Daria Greco e Salvo Lombardo, tessono i punti di un’azione coreografica basata su una serie di sequenze di movimento imitabili e sostenute dalla relazione con la pulsazione musicale, sonora e visiva di un live set multimediale, dove sonorità più ruvide dalla patina digitale e industriale incontrano l’estetica della musica techno per aprirsi a paesaggi synth pop, tropical, R&B ed innesti sinfonici. Dopo l’azione coreografica dei performer il pubblico sarà invitato ad inserirsi nel flusso dell’azione per esperire, a sua volta, attraverso il ballo, nuove dinamiche relazionali, echi e riverberi del movimento. Outdoor dance floor vuole incarnare un atto di pura condivisione, socialità e aggregazione di corpi.
Salvo Lombardo, performer, coreografo e regista. Negli anni ha approfondito gli interstizi tra la danza, il teatro e le arti visive. È impegnato nella realizzazione di azioni e manufatti in ambito performativo e artistico assieme al suo gruppo di lavoro Chiasma, riconosciuto dal MIBACT come Organismo di Produzione della Danza “Under 35”. Fino al
2015 è stato co- fondatore e regista di ClinicaMammut. Nel 2015-2016 è stato coreografo residente ad Anghiari Dance Hub dove ha creato Casual Bystanders. Nel 2017 è coreografo ospite presso la compagnia Aura Dance Theatre di Kaunas (LIT) per la quale crea la performance Twister in coproduzione con il Festival Fabbrica Europa ed inizia la sua collaborazione in qualità di artista associato, per il biennio 2017-2018, con il Festival Oriente Occidente per cui realizza la performance Present continuous e la video installazione Reappearances concepita, assieme ad Isabella Gaffè e Giulio Pernice, per il Museo MART di Rovereto con il coinvolgimento della comunità locale. Nel 2018 vince il bando di Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 di Piemonte dal Vivo e lavora al progetto L’esemplare capovolto che prevede la relizzazione di un ciclo di azioni performative, installazioni, conferenze, workshop e la creazione dello spettacolo Excelsior in coproduzione, tra gli altri, con il Théâtre National de Chaillot di Parigi e il Romaeuropa Festival. Attualmente è impegnato nel progetto di creazione Bodies Moemories che svilupperà per la compagnia Attakkalari Dance Company di Bangalore (India), nell’ambito del progetto Crossing the sea realizzato da una di partner tra Italia, Asia e Medio Oriente col supporto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nell’ambito del bando Boarding Pass Plus.
con il sostegno di MiBAC – Ministero Beni e Attività Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa