Al via, da Kyoto, la settimana dedicata al XIV Congresso delle Nazioni Unite su Prevenzione del Crimine e Giustizia Penale. Si tratta del foro più importante al mondo che si svolge ogni cinque anni e che quest’anno affronta il tema della promozione della giustizia e dello stato di diritto, anche nella declinazione di crime prevention, in un’ottica di conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Si dibatte su prevenzione e contrasto a terrorismo e crimine organizzato, grave ed emergente, quale presupposto per lo sviluppo economico e sociale.
L’evoluzione pandemica e le conseguenti diffuse restrizioni hanno causato il posticipo dell’evento – inizialmente fissato nell’aprile 2020 – e la rimodulazione delle modalità di svolgimento in formato ibrido, con una limitata presenza in loco e una maggiore componente online, preventivamente pianificata, a livello nazionale, tra i Ministeri Esteri, Giustizia e Interno, rappresentato dal Servizio Relazioni Internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento delle Forze di Polizia.
Al segmento politico di apertura, riservato a Capi di Stato, Capi di Governo/Ministri e/o Capi delle rappresentanze diplomatiche, ha partecipato con videomessaggio il Ministro della Giustizia Marta CARTABIA.
A seguire, all’avvio dei lavori in plenaria hanno partecipato on line il Vice Direttore generale preposto al Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, il Prefetto Mariateresa Sempreviva – in rappresentanza dell’intero sistema di law enforcement italiano – ed il Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Giovanni SALVI. Tra gli altri speaker nazionali, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Cafiero DE RAHO ed il Presidente dell’Alta Corte di Giustizia Sportiva del CONI, Franco FRATTINI, intervenuti negli eventi tematici.
Il Vice Capo SEMPREVIVA ha preso parte al panel “Strategia di prevenzione del crimine quale strumento di sviluppo economico e sociale” che, rappresentando la sintesi delle tematiche in disamina al Congresso, è quello a cui le Nazioni Unite annettono il più alto valore simbolico.
Punto centrale dell’intervento, la stretta correlazione tra stato di diritto e sviluppo sostenibile che si rafforzano reciprocamente e che costituiscono i principi cardine cui si informa la strategia di sicurezza nazionale e l’agire quotidiano di ogni operatore di polizia. Proprio per questa ragione, ognuno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dà spazio ad azioni di sicurezza; una sicurezza, come sottolineato dal Vice Capo, non di dominio esclusivo degli stakeholder, ma vissuta in partnership con le comunità, per traguardare crescita economica, inclusione sociale e tutela ambientale, tutti ineludibili fattori di pace, stabilità e prosperità.
Il Prefetto SEMPREVIVA ha tenuto a evidenziare che povertà e disuguaglianze rappresentano il terreno fertile per la crescita di fenomeni criminali e che, proprio tale consapevolezza, ha portato l’Italia a costruire un sistema securitario ampio e condiviso, non solo avvalendosi di una chiara architettura normativa ma anche utilizzando, sempre più frequentemente, strumenti pattizi di sicurezza integrata. Crescita/sviluppo e sicurezza sono oramai divenuti, da oltre 20 anni, un binomio inscindibile che rappresenta il filo conduttore delle strategie di settore. Una città prospera è anche una città sicura per i suoi cittadini e viceversa.
Per dare effettiva attuazione a questo percorso sostenibile, il sistema di sicurezza italiano ha sviluppato formule di prossimità ai cittadini e ai territori ed edificato un’architettura plurale e sistemica, che ha creato comparti di specialità in seno alle quattro Forze di polizia per affrontare efficacemente la criminalità grave, emergente e nella sua dimensione economica, in particolare, quella organizzata anche nelle sue manifestazioni transnazionali. Un law enforcement al passo coi tempi che offre expertise e resilienza nella gestione di ogni nuova fenomenologia criminale: cambiamenti climatici, tutela ambientale e della biodiversità, sicurezza alimentare, agricoltura e lavoro sostenibile, cybercrime, tutela del patrimonio culturale sono ambiti di intervento specializzato su cui le nostre Forze di polizia hanno posto il focus, con assetti e risorse dedicati.
Uno sforzo profuso nel contrasto ai crimini organizzati, gravi ed emergenti, e nella risposta alla minaccia terroristica, subdola e virulenta, condivisa con l’intelligence e avvalendosi delle sinergie messe in campo anche nei programmi di de-radicalizzazione dei detenuti.
Come ha sottolineato il Vice Capo, è questa la cifra del sistema della sicurezza italiano del terzo millennio. Un baluardo contro l’illegalità, l’iniquità e la contaminazione dello spirito democratico. Una polizia solida – e al tempo stesso dinamica – che analizza i cambiamenti, sempre pronta a fronteggiare ogni attore o fattore che voglia sfruttare le vulnerabilità delle nostre comunità, oggi messe a dura prova anche dalla Pandemia.
Il Vice Capo SEMPREVIVA ha inteso, in conclusione, richiamare l’attenzione sulla rilevanza di un multilateralismo efficace, che vede le Forze di polizia protagoniste nei massimi fori onusiani nei quali apportano, per un verso, competenze e buone prassi nazionali e, per altro verso, acquisiscono e diffondono le più innovative strategie di sicurezza ai fini dell’aggiornata valorizzazione dei discendenti piani d’azione, tecniche, tattiche e procedure. Tale rinnovata strategia di sicurezza, una sicurezza, che il Prefetto ha definito “sostenibile”, sarà trasfusa, da subito, anche nei fori internazionali la cui Presidenza è assegnata all’Italia nel 2021: il G20, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e la CoP 26.
Un simile approccio, abbinato al rafforzamento della cooperazione internazionale e alla sapiente declinazione securitaria degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, non potrà che giovare all’affermazione di comunità con meno disuguaglianze e povertà, inclusive, partecipative e, conseguentemente, pacificate, sicure, stabili e prospere.